sabato 29 giugno 2013

Svezia: in progetto un grattacielo di legno.

Ecosostenibile con pannelli solari, 34 piani e sicuro.

Per celebrare i cento anni della Hsb Stockholm, una delle più importanti imprese di costruzione del Paese scandinavo, è stato indetto un concorso per la realizzazione, entro il 2023, del nuovo quartier generale della società.

Tra i progetti presentati e tra i  più interessanti quello proposto dagli studi di architettura CF Møller e Dinell Johansson. Si tratta del Wooden Skyscraper, edificio di 34 piani che dovrebbe diventare il grattacielo in legno più alto del mondo.

La struttura in legno, completamente ecosostenibile e che promette di essere più sicura al fuoco di acciaio e cemento, sarà ricoperta di pannelli solari che garantiranno l'autosufficienza energetica e termica, mentre decine di alberi saranno piazzati nella parte esterna dell'edificio.

I 34 piani saranno occupati non solo da appartamenti, ma anche da caffè e servizi scolastici. Gli ideatori affermano che l'intera massa di legno utilizzata per costruire questo edificio sarà costituita dal 15% di acqua. Nel caso si verificasse un incendio, l'acqua evaporerebbe impedendo alla struttura di prendere fuoco.

È indubbiamente uno dei progetti più avveniristici degli ultimi anni e se la sua costruzione fosse approvata potrebbe cambiare radicalmente lo skyline di Stoccolma.

Fonte: http://www.unionegeometri.com/news/29/06/2013/svezia-in-progetto-un-grattacielo-di-legno_1620.html 

La casa italiana piace all'estero: +68% di richieste nel 1° trimestre 2013

In corso un piccolo 'boom' dell'interesse da parte degli acquirenti stranieri, principalmente da Stati Uniti e Regno Unito, secondo Gate-Away.com.
A compensare, almeno parzialmente, la crisi senza precedenti che sta vivendo il mercato immobiliare nazionale, c'è l'interesse sempre crescente degli acquirenti esteri per gli immobili italiani. Secondo Gate-Away.com, portale che promuove all'estero gli immobili in vendita in Italia, nel primo trimestre 2013 sono cresciute del 68% le richieste da parte di stranieri rispetto allo stesso periodo 2012. Per il portale, che ha analizzato le provenienze degli oltre 55 mila visitatori unici mensili da ogni parte del mondo, si tratta principalmente di stranieri che continuano ad amare il nostro Paese e spesso lo scelgono per l’acquisto o l’affitto di una seconda casa.
La maggior parte delle richieste provengono daStati Uniti e Regno Unito, Paesi da cui la domanda per gli immobili italiani è persino raddoppiata rispetto al 2012. Seguono Francia, Belgio, Germania, Paesi Scandinavi, Svizzera, Canada e Russia, anch’esse in aumento a eccezione della Svizzera che segnala una leggera flessione.
Tra le regioni preferite dagli stranieri troviamo in testa Toscana, Liguria e Puglia, che mantengono la stessa posizione sia nel 2012 sia nel 2013. Scende dal quarto posto del 2012 al sesto nel 2013 la Sardegna, mentre guadagna posizioni la Sicilia che sale al quinto posto rispetto all'undicesimo dell’anno precedente, così come la Lombardia che passa dal settimo al quarto. Le ricerche puntano principalmente ad abitazioni posizionate nell’entroterra, meno caotico e con offerte più vantaggiose, ma con la possibilità di raggiungere in pochi minuti sia i centri più abitati sia le località di mare e montagna.
E' la crisi economica, combinata con l'introduzione dell'Imu, ad aver incentivato molte persone a vendere la seconda casa, alimentando in questo modo un patrimonio immobiliare che oggi rappresenta un’ottima opportunità di investimento per gli acquirenti stranieri che dispongono di un buonissimo potere d’acquisto. “Queste opportunità rischiano però di essere vanificate dalla inadeguata promozione dei nostri immobili alla clientela straniera - spiega Simone Rossi, responsabile commerciale di Gate-Away.com - come abbiamo potuto riscontrare personalmente partecipando alle più importanti fiere di settore all’estero, dove la presenza di agenzie immobiliari italiane è pressoché inesistente. Tuttavia qualcosa si sta muovendo attraverso le attività di promozione all’estero avviate dalle associazioni di settore come la Fiaip - Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali.” Per arrivare al punto in cui 'l'export dell'immobile' potrà essere davvero efficiente, tuttavia, sono molti altri i problemi che dovranno essere risolti, come ad esempio – come aggiunge il portale -lunghi tempi di attesa della nostra burocrazia, la difficoltà dell’acquirente straniero di ottenere un mutuo in Italia, la tassazione come seconda casa, la poca chiarezza nella documentazione.

In condominio l'efficienza energetica porta con s i litigi.

Secondo un'indagine Anaci, gli interventi per ridurre i consumi scatenano spesso contese tra i condomini, spesso a causa di una scarsa informazione su incentivi e tecnologie.
Pur essendo sempre di più al centro delle questioni quotidiane relative al 'condominio', l'efficienza energetica viene percepita spesso come un 'pomo della discordia', un argomento divisivo che scatena un'infinità di controversie. A sottolinearlo è un'indagine, realizzata da Anaci, l'Associazione nazionale amministratori condominiali e immobiliari, ed elaborata da Senaf in occasione diProenergy+Bari, la fiera-convegno dedicata all’efficienza energetica e alle energie rinnovabili in programma a Bari dal 21 al 23 novembre 2013.
Gli amministratori di condominio, interrogati a proposito delle cause principali delle contese, hanno individuato sia fattori economici, come i costi elevati delle operazioni, per l’80,9% e la difficoltà delle famiglie nell’accesso al credito, per il 22,8%, sia la difficoltà ad orientarsi nel mondo dell’efficienza energetica. I litigi, spiegano gli amministratori, sono alimentati anche dalla scarsa informazione dei condòmini sulle tecnologie da adottare, almeno secondo il 40,9% del campione; a ciò va aggiunta anche la scarsa conoscenza dei benefici in termini di risparmio economico, mancanza sottolineata dal 37,9%, e l’incertezza sul futuro delle normative di incentivazione, secondo il 22,8%.
Eppure, superate le difficoltà conflittuali, l'indagine può confermare i concreti benefici in termini di risparmio: dalla rilevazione effettuata da Anaci Padova su campione nazionale emerge che, ad un anno di distanza, gli interventi effettuati su abitazioni dotate di sistemi di riscaldamento centralizzato, hanno generato per il 68% una stima di risparmio. Nel dettaglio, per il 19% si tratta di una riduzione che va dall’1% al 15%, tra il 16% ed il 30% per il 37,4% del campione, mentre per l’11,6% essa supera il 30%. C’è però un 27,3% che dichiara di non essere in grado di quantificare i risparmi ottenuti.
L'indagine offre un dettaglio interessante anche su chi è effettivamente il 'promotore' del cambiamento energetico: per il 42% degli amministratori l’input arriva principalmente da proprie proposte, mentre per il 40,7% afferma che la richiesta viene sia dai condòmini sia dall’amministratore stesso. È un aspetto che fa emergere una nuova concezione della figura dell'amministratore di condominio, “un vero e proprio consulente in materia di efficienza energetica”, secondo Emilio Bianchi,Direttore di Senaf. “Come dimostrano i dati della ricerca spesso viene a mancare l’interesse delle famiglie verso queste tematiche ed è quindi l’amministratore a suggerire e promuovere l’adozione di interventi di efficientamento, illustrando quali siano gli incentivi più remunerativi predisposti dalle amministrazioni nazionali e locali”.
A livello di tecnologie adottate, le più apprezzate sono le caldaie a condensazione, scelte nel 56,3% degli interventi, seguite dalle soluzioni di termoregolazione e contabilizzazione del calore, per il 43,9%, e dai serramenti ad alta efficienza energetica, scelti dal 20%.
Per supportare le opere di riqualificazione in condominio, ben il 72,9% degli amministratori ha fatto ricorso alla detrazione fiscale del 55%, anche se in misura diversa: il 36,1% dichiara infatti di aver richiesto l’incentivo e di aver coperto fino al 15% degli interventi effettuati, un 8,4% vi ha pagato dal 16% al 30% delle opere realizzate e un 6% tra il 31% e il 45%. Solo il 22,4% degli amministratori ha utilizzato l’incentivo per coprire oltre il 45% delle operazioni.
La buona conoscenza del sistema incentivante si scontra, tuttavia, con l’elevata percentuale di coloro che - il 51,2% del campione - nonostante conoscano il decreto noto come ‘Conto Termico’, non ne hanno ancora approfondito le opportunità di risparmio, oltre a quelli – il 20,9% - che non conoscerne affatto i contenuti. Solo il 17,9% dichiara di conoscere le agevolazioni previste dal Decreto, mentre un 10,1% ha delegato il proprio fiscalista di analizzare e capire le potenzialità del testo di legge, dimostrando un interesse ad approfondire l’argomento. Inoltre, se l’obbligo di certificazione della classe energetica degli edifici poteva essere una spinta per effettuare interventi di riqualificazione, questa prospettiva risulta disattesa dai dati raccolti dall’Anacie da Senaf: oltre la metà del campione afferma che non c’è stato alcun aumento, e chi dichiara il contrario, lo quantifica principalmente in un incremento tra l’1% e il 15%.

martedì 25 giugno 2013

Edilizia sostenibile: un’idea dalla Finlandia

Case di legno che uniscono efficienza energetica e design.


Honka, leader mondiale nella produzione e commercializzazione di case in tronchi, propone in Italia l’innovativa tecnica di costruzione Fusion.

Una tecnica con la quale i tronchi  - costituiti da sei sezioni laminate trasversalmente - vengono sovrapposti ad incastro seguendo una lavorazione che permette un’aderenza ottimale tra gli elementi e genera una struttura autoportante, resistente ed elastica.

A differenza di una normale abitazione in legno, le case Honka Fusion vengono costruite interamente in tronchi di pino finlandese certificato, un albero particolarmente resistente perché fortificato dal rigido clima del nord Europa che rende la sua struttura ad anelli stretti praticamente indistruttibile.

Proprio nella combinazione di tecnica costruttiva e materiali che non subiscono assestamenti risiede una delle grandi innovazioni degli edifici Honka Fusion che possono accostare al legno altri elementi in pietra, acciaio e vetro, uniti con strutture leggere e libere dalle grosse travi e dagli ampi spazi di assestamento delle case in tronchi tradizionali.

Il risultato è un’architettura dallo stile contemporaneo, totalmente personalizzabile per adattarsi ad ogni contesto urbano, e un’efficienza energetica che sfrutta l’utilizzo di materiali naturali per ridurre al minimo il dispendio di risorse e climatizzare le stanze. Le pareti infatti sono rivestite con un ulteriore isolamento in fibra di legno, senza l’utilizzo di membrane in materiale plastico impermeabile, che fa respirare la casa mantenendo l’umidità a un valore ottimale, tra il 30 e il 55%.

Quello dell’edilizia green è oggi uno dei pochi fenomeni in controtendenza nel mercato italiano delle costruzioni e quello che negli ultimi anni ha beneficiato del maggior tasso di innovazione.

lunedì 24 giugno 2013

Bonus al 65% anche per i consolidamenti antisismici

Arriva la proposta per estendere l'ecobonus al 65% anche agli adeguamenti antisismici. Lupi, Orlando e Realacci spingono il Governo per l'attuazione.
Il decreto legge 63/2013 ha prorogato la scadenza dei bonus fiscali al 31 dicembre 2013 e ne ha alzato la percentuale al 65%. I bonus, chiede Ermete Realacci, dovrebbero essere estesi anche per quegli interventi che interessano il consolidamento antisismico.
Le numerose scosse che hanno interessato l'Italia rendono necessaria questa nuova azione: investire in interventi antisismici è una priorità del Paese, visto l'alto rischio sismico a cui è ultimamente sottoposto, e una riqualificazione di immobili e territori gioverebbe al settore edilizio.

Per la messa in sicurezza degli edifici, in termini antisismici, è comunque necessario trovare le risorse adatte, Molti edifici pubblici sono ad alto rischio, scuole comprese: il 60% di esse non è costruito secondo le norme antisismiche e questo comporta un pericolo non indifferente. Per trovare i fondi occorre, però, allentare il Patto di stabilità, ostacolo sempre presente nel bilancio interno del Paese.

Chi si trova d'accordo con la proposta di Realacci è Orlando, Ministro dell'Ambiente: "Si tratta di una questione alla quale presto massima attenzione, anche perché l'epicentro del sisma è stato a pochi chilometri dalla mia città natale. Credo sia assolutamente auspicabile che sia inserita in un provvedimento fatto di corsa e cercando risorse per gli eventi sismici e la mancata prevenzione nella individuazione della tipologia degli edifici e della loro realizzazione”.
A favore dell'intervento anche Maurizio Lupi, Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, che ha utilizzato Twitter per dirsi a favore degli ecobonus al 65% per l'adeguamento antisismico.

 
Redazione Edilizia.com

Fonte: http://www.edilizia.com/archivio-news/2013/Bonus-al-65-anche-per-i-consolidamenti-antisismici

Vivere in 2 metri per 3? Il 'sogno' di Renzo Piano e' realta', ecco Diogene.

Installata al Vitra Campus in Germania, la mini-casa e' totalmente autosufficiente, altamente tecnologica e interamente trasportabile.
Il Vitra Campus, il 'parco architettonico' a Weil am Rhein, la cittadina tedesca nei pressi di Basilea che ospita il 'quartier generale' dello storico marchio di design, si è arricchito nei giorni scorsi di un singolare esperimento firmato da Renzo Piano e dal Rpbw.
Si tratta di “Diogene”, una mini-casa dallasuperficie di 2.5 x 3 metri, concepita per essere trasportata agevolmente su un camion e installata ovunque. A un aspetto esteriore, la mini-casa riproduce gli stilemi classici dell'abitazione; si tratta tuttavia di una struttura estremamente complessa, attrezzata con una serie di sistemi e tecnologie innovative che le garantiscono una totale autosufficienza rispetto all'infrastruttura locale:celle fotovoltaiche e moduli solari, una cisterna per la raccolta dell'acqua piovana, servizi igienici biologici, ventilazione naturale, finestre con tripla vetrocamera. Una progettazione articolata per la quale Piano si è servito della collaborazione di Matthias Schuler della compagnia di ingegneria Transsolar e di Maurizio Milan come responsabile dell'equilibrio statico.
Nonostante le ridotte dimensioni, Diogene ha tutto ciò che è necessario per vivere. La parte anteriore funge da salone, con da un lato un divano estraibile, dall'altro un tavolo pieghevole sotto la finestra. Al di là di una partizione, sono situati la cucina, ladoccia e il bagno, ovviamente ridotti tutti al minimo indispensabile. Il materiale principale impiegato nella costruzione è il legno, utilizzato anche per gli interni. L'involucro esterno è inoltre rivestito di pannelli di alluminio, per garantire la protezione degli agenti climatici.
“Questa piccola casa è il risultato finale di un lungo, lungo viaggio parzialmente guidato dai desideri e dai sogni, ma anche da un approccio tecnico e scientifico”, spiegaRenzo Piano. In effetti le radici del progetto partono da lontano: già sul finire degli anni Sessanta l'architetto oggi 76enne aveva coinvolto gli studenti della Architectural Association di Londra, dove insegnava, per un progetto di mini-casa a Bedford Square. Da allora l'idea di un prototipo di casa minima ideale ha sempre attraversato l'attività dell'architetto, pur caratterizzata da progetti di natura decisamente più ambiziosa, compreso il The Shard.
Dopo essere apparsa nella sua forma più vicina a quella attuale nel 2009 sulla rivista Abitare, “Diogene” è diventata realtà grazie alla collaborazione con Vitra, che si è da sempre distinta per un approccio innovativo alla produzione di design, caratterizzato da una ridefinizione dei concetti più ampi di “human living”. Il risultato, da qualche giorno, è diventato realtà ed è visibile a tutti i visitatori del Campus: una micro-struttura che può svolgere funzioni differenti, come quella di 'studiolo', o persino essere combinata con altre micro-case per formare strutture singolari come un hotel 'modulare'.

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sabato 22 giugno 2013

Mercury City Tower: a Mosca il grattacielo più alto d’Europa

Mercury City Tower a Mosca il grattacielo pi alto dEuropa

Ancora in costruzione, è alto 339 metri. Ha 75 piani più 5 interrati rivestiti di rame e vetro.

Il grattacielo più alto d’Europa è il Mercury City Tower di Mosca. Ancora in costruzione, l’edificio è alto 339 metri (29 metri in più dello Shard London Bridge di Londra), ha 75 piani più 5 interrati e ospita circa 90.000 mq di uffici e 20.000 mq di appartamenti residenziali. Un colosso di architettura moderna rivestito di rame e vetro colorato.

Mercury City Tower a Mosca il grattacielo pi alto dEuropa

Mercury City Tower a Mosca il grattacielo pi alto dEuropa

Mercury City Tower a Mosca il grattacielo pi alto dEuropa

Il Mercury City Tower si trova nel distretto finanziario della capitale russa e testimonia la notevole espansione della città, che tra pochi mesi avrà uno skyline al passo con le architetture del resto d'Europa. Il grattacielo, finanziato dal miliardario russo Igor Kesaev, è stato disegnato dall’architetto americano Frank Williams (morto nel 2010) in collaborazione con M.M. Posokhin e G.L. Sirota, mentre la realizzazione è affidata alla società Mercury Development Company.

Mercury City Tower a Mosca il grattacielo pi alto dEuropa

Mercury City Tower a Mosca il grattacielo pi alto dEuropa

Mercury City Tower a Mosca il grattacielo pi alto dEuropa

Mercury City Tower a Mosca il grattacielo pi alto dEuropa

La costruzione è iniziata nel 2005 e dovrebbe terminare entro la fine del 2013. Inizialmente doveva essere alto 332 metri con 70 piani più 5 interrati, ma lo scorso anno l’altezza è stata aumentata a 339 metri. Ha superato lo Shard di Renzo Piano (310 m), che solo la scorsa estate aveva ottenuto il record europeo battendo un altro edificio russo. Ma il nuovo primato non avrà lunga vita: sempre a Mosca sono già in costruzione altri grattacieli la cui altezza sarà maggiore (la Federation Tower sarà di 506 m). Il record di grattacielo più alto del mondo resta comunque lontano, visti gli 830 metri del Burj Khalifa di Dubai.

Mercury City Tower a Mosca il grattacielo pi alto dEuropa

Mercury City Tower a Mosca il grattacielo pi alto dEuropa

Mercury City Tower a Mosca il grattacielo pi alto dEuropa

Mercury City Tower a Mosca il grattacielo pi alto dEuropa

Mercury City Tower a Mosca il grattacielo pi alto dEuropa

Mercury City Tower a Mosca il grattacielo pi alto dEuropa

Mercury City Tower a Mosca il grattacielo pi alto dEuropa

Mercury City Tower a Mosca il grattacielo pi alto dEuropa

Mercury City Tower a Mosca il grattacielo pi alto dEuropa

La progettazione di Mercury City Tower tiene conto del tessuto della città e della sua storia. Alla base del disegno vi è un forte riferimento al costruttivismo russo (arte come costruzione). Oltre la metà delle parteti esterne sono ricoperte di rivestimento in rame colorato.

Mercury City Tower a Mosca il grattacielo pi alto dEuropa

Mercury City Tower a Mosca il grattacielo pi alto dEuropa

Mercury City Tower a Mosca il grattacielo pi alto dEuropa

Mercury City Tower a Mosca il grattacielo pi alto dEuropa

Mercury City Tower a Mosca il grattacielo pi alto dEuropa
 
 
Fonte: http://www.portedilo.it/mercury-city-tower-a-mosca-il-grattacielo-piu-alto-deuropa/3274/s/grandi-costruzioni/

venerdì 21 giugno 2013

Gli Stati generali delle costruzioni dettano le priorita' al Governo

Dalla messa in sicurezza del patrimonio scolastico alla revisione del costo del lavoro, le proposte per i prossimi 100 giorni dalle maggiori realta' del settore edile.
Sicurezza del territorio, sblocco dei debiti della Pa, riqualificazione urbana, costo del lavoro: sono questi gli assi di intervento principali proposti nei giorni scorsi al Governo dagli “Stati generali delle costruzioni”, di cui fanno parte Ance, Anaepa, Casartigiani, Alleanza Coop.Italiane, Federcostruzioni, Cna, Pat, Assoimmobiliare e Confedilizia. Un insieme di “priorità per i primi 100 giorni” da mettere in atto con la massima urgenza, perché “il tempo è scaduto e l’edilizia non può più resistere”. Il settore delle costruzioni, a causa della diminuzione degli investimenti del 38% in 5 anni, è tornato in uno stadio analogo a quello di 40 anni fa. Le conseguenze sono enormi anche sul fronte occupazionale, con 360 mila posti di lavoro persiche diventano 550 mila se si guarda ai settori collegati.
Il primo punto sollevato dagli Stati generali è losblocco dei debiti pregressi delle pubbliche amministrazioni nei confronti delle imprese per i lavori già eseguiti. Un importo stimato in circa 19 miliardi di euro. “E’ necessario”, si legge nella nota stampa, “modificare il dl n.°35/2013 che stabilisce un limite di 7,7 miliardi per i pagamenti, innalzando la quota a 11 miliardi. Inoltre è fondamentale modificare le regole del Patto di stabilità interno, introducendo il principio dell’equilibrio di parte corrente ed un limite all’indebitamento”.
Le realtà delle costruzioni indicano anche i punti su cui far forza per rilanciare il settore: l'investimento nella sicurezza del territorio, a partire dal dissesto idrogeologico; la riqualificazione e l’ammodernamento del patrimonio scolastico; l'attuazione delle piccole e medie opere funzionali alla riqualificazione delle città. A proposito di Comuni, il documento inviato al Governo evidenzia come sia necessario “sbloccare gli appalti delle piccole amministrazioni locali”.
Altro capitolo di fondamentale importanza è la garanzia dell’accesso alla casa: “Per superare il problema di funding a medio lungo termine degli istituti bancari è necessario promuovere strumenti finanziari in grado di riattivare il circuito del credito, coinvolgendo la Cassa Depositi e Prestiti, quale capofila di altri investitori istituzionali”. Per gli strati sociali in maggiore difficoltà viene invocata l'istituzione di un “Fondo di Garanzia dello Stato che garantisca i rischi dei mutui per l’acquisto di abitazioni”.
Sul tema della riqualificazione urbana, fondamentale per la ripartenza del comparto, gli Stati generali chiedono di agire sul versante normativo, in particolare sugli standard edilizi e la strumentazione urbanistica. Dal punto di vista fiscale viene proposto un pacchetto che prevede la “rottamazione dei vecchi fabbricati” e la loro sostituzione con edifici di “nuova generazione”; migliorare l’efficacia della detrazione del 50%; rendere stabile la detrazione del 55%”.
Infine le considerazioni sul costo del lavoro, che in edilizia è appesantito da “rilevanti oneri sociali, superiori di oltre il 10%. Questo a causa della cig ordinaria per gli operai che pesa per il 5,20% rispetto al 1,90/2,20 del resto dell’industria, e del 6% in più per quanto concerne i premi Inail”. 
“Inoltre”, concludono gli Stati generali, “è importante anche pensare alla decontribuzione degli straordinari e dei trattamenti erogati in aggiunta alla retribuzione stabilità dai contratti collettivi”.

Costruzioni: la crisi in atto e' la piu' intensa e lunga della storia

Investimenti in caduta vertiginosa, posti di lavoro persi e imprese fallite in continuo aumento. I dati dell'Osservatorio Ance.
La crisi in atto è la più intensa e la più lunga che ci sia mai stata nella storia del Paese. Le costruzioni stanno vivendo il momento più nero della loro storia: investimenti in caduta vertiginosaposti di lavoro persi e imprese fallite in continuo aumento. È quanto emerge dall’Osservatorio congiunturale sull’industria delle costruzioni, a cura del Centro studi Ance, presentato ieri dal presidente Paolo Buzzetti e dal vicedirettore generale Antonio Gennari, alla presenza del viceministro dell’Economia Stefano Fassina.  Uno scenario in cui è urgente, ha detto Buzzetti, “avere più coraggio e immettere denaro con decisione sulle infrastrutture e la manutenzione del territorio”.
Nel dettaglio i dati mostrano che, sul fronte degliinvestimenti, il 2013 sarà il sesto anno consecutivo di caduta che porterà il settore a perdere il 29%. Dall’inizio della crisi a oggi i posti di lavoro persi sono stati 446.000, che salgono a690.000 considerando anche i settori collegati. Non sono solo gli operai a restare a casa, ma tutte le figure professionali legate al cantiere: in un anno iliberi professionisti – come architetti e ingegneri - sono diminuiti del 23%.
Le imprese di costruzione fallite sono 11.177, su un totale di circa 48.500 aziende chiuse di tutti in Italia, ossia circa il 23%. E se va male l’edilizia, le ripercussioni si avvertono su tutta la filiera. Si arena la produzione di cemento: nel 2012 le quantità consegnate sono diminuite del 22,6% e la stessa sorte al mercato dell’edilizia-arredo che ha visto crollare il proprio fatturato del 19%.
E sul fronte delle compravendite? La casa sembra essere diventata un sogno proibito. Dall’inizio della crisi le compravendite di abitazioni si sono dimezzate (-49%), riportandosi ai livelli di metà anni ottanta, con una caduta, solo nel 2012, di circa il 26%. I motivi: le banche hanno smesso di concedere mutui alle famiglieper l’acquisto di abitazioni, in sei anni -58%. Su questo punto l’Ance ha proposto, insieme ad Abi e alla Cassa depositi e prestiti, la creazione di un circuito di emissioni di “covered bond” dedicate a investitori istituzionali per finanziare mutui alle famiglie per l’acquisto dell’abitazione.
Sono 9 le voci di tassazione che gravano sugli immobili in Italia, per il possesso, la vendita o la locazione. Con l’Imu le imposte sugli immobili sono aumentate di 12 miliardi e l’Italia ha così raggiunto il Regno Unito in cima alla classifica dei paesi con la più alta tassazione sulla casa. L’Imu, inoltre, a differenza dell’Ici, ha reso non conveniente l’affitto a canone concordato.
L’edilizia ha sempre funzionato, sostiene l’Ance, grazie a un rapporto reciproco e proficuo tra impresa e banca. Ma nel periodo 2007-2012, la riduzione dei finanziamenti alle imprese è stata del 45,6% per gli investimenti nel comparto abitativo e del 62,4% nel non residenziale. In pratica, negli ultimi sei anni, le banche hanno negato 77 miliardi di finanziamenti per l’edilizia.
Le previsioni dell’Ance per l’anno in corso sono negative per gli investimenti in costruzioni, che a fine 2013 registreranno un -5,6% rispetto al 2012. Il crollo, però, sarebbe sicuramente stato peggiore senza due provvedimenti come la proroga e il temporaneo potenziamento degli incentivi fiscali sugli interventi di ristrutturazione edilizia e di riqualificazione energetica e lo sblocco delle risorse per una prima parte dei pagamenti arretrati delle Pa.
In particolare, il ‘decreto ecobonus’ avrà un impatto per il 2013 di circa 2,4 miliardi di euro, derivante da un aumento del 3,2% degli investimenti in manutenzione straordinaria dello stock abitativo, che nel 2012 ammontano a 46,5 miliardi di euro. A ciò si aggiunga anche l’effetto liquidità derivante dal pagamento dei debiti alle imprese da parte della pubblica amministrazione, che, anche se solo in parte, potranno essere reinvestiti dalle aziende.
E il prossimo anno? Sono due gli scenari possibili per il 2014 secondo l’Ance.Due vie alternative che hanno due risultati completamente diversi: la completa disgregazione del comparto delle costruzioni o la ripresa dell’edilizia e dell’economia del Paese. Nel primo scenario, senza interventi specifici per il rilancio dell’edilizia, gli investimenti in costruzioni continueranno a calare del 4,3% ein 7 anni il settore avrà perso il 32,1% degli investimenti, pari a circa 59,3 miliardi di euro.
Diversa sarebbe la situazione se si avviassero misure per riattivare il mercato, In particolare, le misure proposte dall’Ance riguardano: investimenti aggiuntivi in infrastrutture, con particolare attenzione alle opere medio-piccole; revisione della disciplina dell'Imu, con eliminazione sugli immobili invenduti anche per attivare l'offerta di case in affitto; messa a regime della detrazione del 50% con estensione agli interventi di demolizione e ricostruzione dell’esistente con variazione della sagoma e della volumetria; messa a regime degli eco bonus, rimodulandone l’intensità in funzione dell’efficacia dell’intervento, estendendolo agli interventi di messa in sicurezza sismica.
Per riattivare il circuito del credito, l'Ance ha avanzato l’ipotesi di coinvolgereCassa depositi e prestiti e altri investitori istituzionali nell’acquisto di obbligazioni garantite (covered bond) a media lunga scadenza emesse dalle banche per finanziarie i mutui delle famiglie per l'acquisto di abitazioni ad elevata efficienza energetica. In questo modo nel 2014 gli investimenti in costruzioni crescerebbero dell’1,6%: l’alba di una ripresa. Anche se i livelli produttivi resteranno negativi, si invertirebbe il ciclo disastroso degli ultimi 6 anni.
Nel dettaglio dei singoli comparti importante sarebbe l’interruzione del trend negativo degli investimenti in opere pubbliche, ormai in atto dal 2005, cheaumenterebbero del 15,9%. Secondo un’analisi del professor Mario Baldassarri illustrata dall’Ance, spendere 5 miliardi in infrastrutture nel 2014 aumenterebbe ilPil (+0,33%) e produrrebbe 44.500 nuovi posti di lavoro, e senza sforare il limite del 3% di deficit fissato.

mercoledì 19 giugno 2013

Decreto del Fare: le novità per Scia, Dia, Durc

Maggiori funzionalità per lo Sportello unico che risponderà alle necessità di privati e imprese.


Fra le tante novità per l’edilizia introdotte dal Decreto del Fare alcune piuttosto importanti riguardano laScia, la Dia e il Durc. La Segnalazione certificata di inizio attività, con il maxi-decreto approvato lo scorso 15 giugno di cui è attesa la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale nelle prossime ore, viene facilitata rinviando ogni adempimento necessario per acquisire le autorizzazioni preliminari (compresa la Comunicazione inizio lavori) allo Sportello unico per l’edilizia. Anche le modifiche alla procedura per la Dichiarazione di inizio attività riguardano lo Sportello unico, mentre viene reso più flessibile ilcertificato di agibilità. Infine viene estesa a 6 mesi la validità del Documento unico di regolarità contributiva. 
Vediamo nel dettaglio tutte le novità.
 
SCIA
Il Decreto del Fare agisce sul Testo Unico Edilizia includendo un nuovo articolo (art. 23-bis) che riguarda le Autorizzazioni preliminari alla Scia e la comunicazione dell’inizio dei lavori. Il privato, quando deve utilizzare la Segnalazione certificata di inizio attività, può demandare allo Sportello unico per l’edilizia l’acquisizione degli atti di assenso obbligatori per la realizzazione dell’intervento edilizio (la cosa vale anche per presentare le istanze di acquisizione degli atti in contemporanea alla Scia). Lo Sportello ha 60 giorni di tempo per acquisire la documentazione e una volta fatto ciò deve avvisare il soggetto interessato. Se l’acquisizione non avviene nei tempi previsti scatta la convocazione della Conferenza dei servizi. Se la presentazione dell’istanza di acquisizione avviene in contemporanea a quella della Scia, l’inizio dei lavori può essere compiuto solo successivamente alla comunicazione dello Sportello sull’avvenuta acquisizione dei documenti. Tale procedura vale anche per la comunicazione d’inizio lavori. 
 
DIA E CERTIFICATO AGIBILITA’
L’impresa che necessita della Dia per un lavoro di costruzione avrà la possibilità di rivolgersi allo Sportello unico per l’edilizia ed avere, in una sola mano, tutta la documentazione e gli atti necessari all’avvio dei lavori.  Novità semplificative anche per il certificato di agibilità che – in presenza di un’opera di urbanizzazione primaria realizzata e collaudata – potrà essere richiesto anche per singoli edifici, singole porzioni della costruzione o singole unità immobiliari purché siano funzionalmente autonomi. 
 
DURC
Altra importante novità introdotta dal Decreto del Fare riguarda il Durc. Difatti il Documento unico di regolarità contributiva non avrà più validità per 3 mesi ma per 180 giorni (dunque circa 6 mesi). Semplificazioni anche per la procedura di rilascio: il Documento si potrà acquisire per via informatica.
 

Nel Mezzogiorno ottengono il mutuo meno del 5% dei richiedenti.

L'analisi del portale Mutui.it sulle concessioni erogate rivela le diversita' sul territorio nell'accesso al mutuo.
Tra gennaio e maggio 2013 solo il 7% delle richieste di mutuo sono state accolte: pur essendo un dato in leggero aumento rispetto alla precedente rilevazione, si tratta comunque di una percentuale molto bassa, che tra l'altro varia sensibilmente a seconda delle regioni.
L'analisi arriva dal portale Mutui.it, che in collaborazione con Facile.it, ha analizzato oltre 5.000 fra richieste di finanziamento presentatee mutui erogati nel periodo di riferimento: la distribuzione dei finanziamenti per l'acquisto della casa sul territorio italiano è “uno specchio delle differenze tra gli italiani in termini di distribuzione di lavoro, risorse e opportunità”, spiega Lorenzo Bacca, responsabile business unit mutui dell’azienda. “Il Sud si trova ad avere un terzo delle già scarse possibilità di ottenere un mutuo per l’acquisto di una casa che si hanno nel Nord del Paese. Il fenomeno rappresenta la prova del fatto che l’Italia continua a viaggiare a due velocità.”
Ad essere più 'avvantaggiati' risultano essere i cittadini delle Marche, della Lombardia e dellaLiguria: il dato in queste regioni è al di sopra della media nazionale, con percentuali di approvazione prossime o superiori al 10%. Seguono, sempre con cifre più alte della media nazionale, regioni come Piemonte (8,7%), Lazio e Umbria (entrambe al 7,5%). Peggiore la situazione nel Mezzogiorno: la prima regione, ben oltre la metà della classifica, è la Campania dove ottiene il mutuo solo il 5,0% dei richiedenti, in Basilicata il 4,8%, in Puglia il 4,7%, mentre il fanalino di coda della classifica è rappresentato dalla Calabria, dove nemmeno 4 richieste su cento vengono accordate.
Rispetto all'età dei richiedenti, la media nazionale è di 39 anni. Ritagliato sul territorio, il dato mette in luce la più giovane età dei richiedenti nel Friuli Venezia Giulia, che hanno mediamente 37 anni quando si presentano in banca, mentre i più attempati sono quelli di Umbria, Calabria e Campania, che provano ad ottenete il finanziamento quando hanno già compiuto 41 anni. La durata media (che a livello nazionale è di 22 anni) sale a 26 anni in Abruzzo e scende sotto i 19 anni in Toscana.

martedì 18 giugno 2013

Detrazione 50% sui mobili: obbligatorio il bonifico bancario o postale.

L’arredo acquistato all’interno di un intervento di ristrutturazione ha una sola modalità di saldo.

Come ormai tutti sanno la proroga della detrazione del 50% sugli interventi di ristrutturazione prevede che anche l’acquisto di mobili, all’interno di un intervento di ristrutturazione dell’abitato, possa essere compreso nel bonus fiscale. Il tetto massimo di spesa per chi vuole comperare un arredo è di 10 mila euro(da recuperare in 10 rate annuali) e vale per i mobili fissi e non, purché non si tratti di elettrodomestici. Rimangono però da chiarire le modalità di fruizione dello sgravio, soprattutto per quanto riguarda il pagamento.
 
Difatti la disciplina sulle ristrutturazioni (Dl 63/2013) indica esplicitamente che le spese da sottoporre alla detrazione devono essere documentate(articolo 16, comma 2). Di conseguenza per l’acquisto di arredi valgono le regole già in vigore per gli altri tipi di interventi, dunque le spese devono essere saldate attraverso il bonifico bancario o postale, altrimenti l’acquisto dei mobili non può essere agevolato dal 50%. 
 
Nel bonifico vanno inseriti:
- la causale del versamento: “Acquisto di mobili; detrazione del 50%, articolo 16, comma 2, Dl 63/2013”; 
- il codice fiscale del beneficiario dell’agevolazione; 
- la partita Iva o il codice fiscale dell’impresa beneficiaria del bonifico. 
E’ importante sottolineare che il bonifico da sottoporre allo sgravio del 50% per l’acquisto di mobili deve essere effettuato dallo stesso soggetto che fa il bonifico legato all’intervento di ristrutturazione. Così recitano le direttive generali dell’Agenzia delle Entrate in materia di detrazioni e, a meno di futuri interventi della stessa Agenzia, così dovrebbero rimanere nei prossimi mesi.
 
Ricordiamo infine che la detrazione del 50% sull’arredo può essere cumulabile con altri interventi di ristrutturazione e ha valore retroattivo.

Nasce Adelina, il condominio più innovativo

A Tortoreto il condominio di classe A+ nato dalle macerie del terremoto

E’ stato realizzato a Tortoreto, in provincia di Teramo, Adelina.

Si tratta di uno dei palazzi più innovati in Italia. Un condominio energeticamente indipendente, progettato seguendo i parametri europei per il miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici che, a partire dal 2020, diventeranno obbligatori per tutte le nuove costruzioni.

"La media dei palazzi italiani appartiene alla classe E - spiega Ernesto Di Giovanni, AD di Helios Green Building, la ditta che ha realizzato l'immobile. Adelina invece è uno dei primi esempi di condominio di classe A+ e questo comporta, oltre a un minore  impatto sull'ambiente, un notevole risparmio economico per i suoi abitanti".

Gli undici appartamenti che compongono l'edificio consumano infatti il 90% in meno rispetto a quelli di un condominio tradizionale grazie ad un sistema impiantistico integrato, basato sull'utilizzo di energie provenienti da fonti rinnovabili diverse. L'uso congiunto di queste fonti ha portato alla realizzazione di un circuito virtuoso che ha reso Adelina indipendente: per il riscaldamento e il raffrescamento delle abitazioni viene infatti impiegato il calore della terra, raccolto attraverso pompe geotermiche, che per la loro alimentazione ricorrono all'energia prodotta dall'impianto fotovoltaico installato sul tetto del palazzo.

Un altro punto di forza è dato dall'ottima performance termica dell'edificio garantita da due soluzioni: da una parte la scelta del gasbeton, un particolare tipo di calcestruzzo che assicura ai muri delle abitazioni prestazioni di isolamento molto alte; dall'altra l'applicazione sulla facciata esterna di un rivestimento “a cappotto”.

Nell'edificio è stato inoltre installato un ascensore elettrico dotato di un particolare meccanismo che permette di recuperare l'energia prodotta durante la fase di frenatura della macchina.

lunedì 17 giugno 2013

El Cobijo: un rifugio rurale del XVI secolo diventa casa vacanze in Spagna

Il recupero – eseguito dallo studio Blur Arquitectura – rispetta l’architettura e le forme esistenti

 
El Cobijo un rifugio rurale del XVI secolo diventa casa vacanze in Sp

El Cobijo 
è un rifugio rurale del XVI secolo immerso tra i rilievi della Spagna che, dopo unintervento di recupero, è diventato una casa da affittare per le vacanze nel comune di San Vicente de la Sonsierra. Il progetto di ristrutturazione è stato effettuato tra il 2007 e il 2012 dallo studio Blur Arquitectura nel pieno rispetto dell’architettura e delle forme originalidell’edificio.

El Cobijo un rifugio rurale del XVI secolo diventa casa vacanze in Sp

La casa rurale versava in uno stato di abbandono e degrado. Su volontà del committente, gli architetti hanno dato nuova vita all’edificio, creando un appartamento di campagna su tre livelli (381 mq) da affittare per le vacanze. Del ‘500 rimangono solo la facciata principale e un traforo con muratura, anche se il resto della struttura originaria non è stato intaccato. Imateriali impiegati (legno di rovere e ferro verniciato) evidenziano la pietra esistente.

El Cobijo un rifugio rurale del XVI secolo diventa casa vacanze in Sp

El Cobijo un rifugio rurale del XVI secolo diventa casa vacanze in Sp

El Cobijo un rifugio rurale del XVI secolo diventa casa vacanze in Sp

El Cobijo un rifugio rurale del XVI secolo diventa casa vacanze in Sp

El Cobijo un rifugio rurale del XVI secolo diventa casa vacanze in Sp

El Cobijo un rifugio rurale del XVI secolo diventa casa vacanze in Sp

Una scala leggera, situata al centro dell’abitazione, articola lo spazio in tutti i suoi livello. Al piano terra è stata realizzata un’area living, con zona pranzo, cucina e sala. Al primo piano si trovano lecamere da letto, mentre al secondo piano la camera padronale. Un pavimento in cemento lucidato unifica tutti i livelli. Sulla facciata posteriore, all’esterno, una sezione del muro è stata rifatta con un reticolo di mattoni che lascia filtrare la luce naturale nelle stanze.

El Cobijo un rifugio rurale del XVI secolo diventa casa vacanze in Sp

El Cobijo un rifugio rurale del XVI secolo diventa casa vacanze in Sp

El Cobijo un rifugio rurale del XVI secolo diventa casa vacanze in Sp

El Cobijo un rifugio rurale del XVI secolo diventa casa vacanze in Sp

El Cobijo un rifugio rurale del XVI secolo diventa casa vacanze in Sp

El Cobijo un rifugio rurale del XVI secolo diventa casa vacanze in Sp

Un caratteristico traforo è stato inoltre convertito in area spa, con una piscina al copertoper il relax e la tranquillità. I progettisti hanno curato anche l’interior design realizzando tavoli, armadi, sedie e lampade dal disegno minimal per non oscurare la bellezza dell’architettura cinquecentesca.

El Cobijo un rifugio rurale del XVI secolo diventa casa vacanze in Sp

El Cobijo un rifugio rurale del XVI secolo diventa casa vacanze in Sp

El Cobijo un rifugio rurale del XVI secolo diventa casa vacanze in Sp

El Cobijo un rifugio rurale del XVI secolo diventa casa vacanze in Sp

Copyright foto: Berta Buzunáriz