Approvato uno schema di disegno di legge che facilitera' agli enti locali l'esecuzione dei mandati in aree a forte rischio idrogeologico.
Il Governo 'investe' sugli interventi di rimozione e demolizione degli immobili abusivi: durante il Consiglio dei ministri svoltosi lo scorso 26 luglio 2013, su proposta del ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare Andrea Orlando, è stato dato il via libera a uno schema di disegno di legge che introduce un meccanismo per facilitare la rimozione e la demolizione di opere ed immobili realizzati abusivamente nelle zone del Paese classificate a rischio idrogeologico elevato. Le aree oggetto della proposta sono quelle in cui le condizioni di fragilità del territorio, caratterizzato per esempio da frane, alluvioni, erosione costiera, rendono urgente la necessità di realizzare interventi di messa in sicurezza, la cui concreta attuazione deve spesso fare i conti con l’esistenza di manufatti abusivi di vario genere: la mancata rimozione o demolizione di queste strutture realizzate illecitamente impedisce, o rende più difficoltosa, la progettazione e la realizzazione degli indispensabili interventi in questione.
Il Cresme, rende noto il Governo, ha censito 258 mila immobili abusivi, tra nuove edificazioni e ampliamenti di rilevante entità, realizzati a cavallo tra il 2003 e il 2011. A questo elemento va aggiunto il dato, altrettanto significativo, rappresentato daldeficit di attuazione delle ordinanze di demolizione riscontrabile su tutto il territorio nazionale.
Nella maggior parte dei casi infatti, spiega la nota post-Cdm, all'accertamento dell'abuso e all'adozione del relativo ordine di demolizione non consegue infatti l'esecuzione: dal 2000 al 2011, si è ad esempio stimato che in 72 comuni capoluogo di provincia, su 46.760 ordinanze emesse, solo 4.956 hanno avuto luogo. Tra le principali ragioni di questo deficit esecutivo vi è il fatto che secondo le attuali norme le amministrazioni comunali hanno l'obbligo di agire in sostituzione del soggetto inadempiente per poi rivalersi economicamente su di esso per le spese sostenute. Ciò comporta per gli enti locali l'esigenza di rilevanti somme finanziarie immediate, spesso non disponibili.
Proprio per far fronte a questa mancanza di risorse, la legge prevede l’istituzione di un nuovo capitolo nello stato di previsione della spesa del Ministero dell’Ambiente che renderà disponibili ai Comuni che ne faranno richiesta appositi finanziamenti per la rimozione o la demolizione dei manufatti realizzati in assenza o in totale difformità del permesso di costruire. Per il 2013 è previsto uno stanziamento di 10 milioni di euro.