martedì 14 ottobre 2014

IL 16 OTTOBRE SCADE IL VERSAMENTO DELLA TASI.

Il 16 Ottobre 2014 scadrà il termine per il pagamento della TASI (Tassa sui Servizi Indivisibili).
Tale scadenza interesserà sia i proprietari di immobili, in una misura che va dal 70% al 90%, sia gli occupanti degli immobili stessi (inquilini), in una misura che va dal 10% al 30%.
Le percentuali vengono deliberate dal consiglio comunale di ciascuna città, così come anche le eventuali detrazioni o esenzioni.
Ricordiamo inoltre, che il pagamento minimo della TASI su base annua è di € 12,00; pertanto sotto tale soglia non è dovuto alcun contributo.
Se si decide di pagare tutto il dovuto in un'unica soluzione, la scadenza è il 16 Ottobre; se invece si decide di versare la TASI in due rate, quest'ultime andranno versate il 16 ottobre in misura del 50% del contributo annuale e il 16 dicembre in misura dell'altro 50%.

Geometra Luca Tridente





venerdì 12 settembre 2014

Si effettuano calcoli per il pagamento della TASI!


Ricordiamo che il pagamento per la prima rata della TASI (tassa sui servizi indivisibili) va effettuato entro il 16 ottobre 2014.


martedì 9 settembre 2014

Revisione rendite catastali: valide solo se motivate

La Corte di Cassazione si ricorda dello statuto del contribuente e, nelle più recenti pronunce sulla legittimità delle sentenze, fornisce un'interpretazione chiaramente a favore del proprietario immobiliare cui viene modificata la rendita catastale.

In sostanza, dice la Suprema Corte, la variazione della rendita catastale di un immobile è legittima solo se viene fornita da parte dell’Agenzia delle Entrate una motivazione precisa e dettagliata. Insomma, la variazione del classamento di un’unità immobiliare o della rendita (con modifica della tassazione sulla casa) non può essere accettata, se mancano i motivi e la documentazione sulla base dei quali è stato deciso il cambiamento.

Ricordiamo che le motivazioni principali per le quali si procede a una revisione della rendita catastale di un fabbricato sono diverse: l’aggiornamento catastale, l'esecuzione di particolari lavori eseguiti dell’unità immobiliare, l’incongruenza del valore rispetto a edifici similari o, ancora, un mutamento dei parametri della microzona catastale in cui l’appartamento è inserito.

Se prima, dunque, il contribuente riceveva dall’Agenzia solo la comunicazione del nuovo classamento e della nuova rendita, ora potrà pretendere di ricevere il dettaglio delle disposizioni prese in esame che hanno determinato il nuovo classamento e una relazione specifica per il caso particolare. In caso contrario, la variazione non può considerarsi legittima.

Tasi, ecco i costi. Per 7 famiglie su 10 più cara dell'Imu

L'aggravio se si hanno figli e redditi. due terzi dei Comuni hanno fissato le aliquote della nuova tassa sulla casa. Livelli massimi nei capoluoghi, giù nelle metropoli. Penalizzati i contribuenti dei Comuni che avevano tenuto bassa l'Imu sulla prima casa.

Un'aliquota media del 2,46 per mille per la Tasi ci dice che la nuova tassa sulla casa è ai massimi in molti Comuni. E che il confronto finale con l'Imu del 2012 riserverà parecchie sorprese, in negativo. Nelle 69 città capoluogo che hanno sin qui già pubblicato le aliquote, parecchie hanno spinto la nuova tassa sulla prima casa non solo al tetto massimo del 2,5 per mille, ma le hanno aggiunto anche la coda dello 0,8 addizionale, quella prevista dalla legge per finanziare le detrazioni. Questa è stata difatti la scelta di molti grandi municipi e di numerosi piccoli centri, se la media dà appunto quel 2,46. Non è un caso se Bologna, Firenze, Genova, Napoli, Torino, Venezia, Bari, Catania sono al 3,3 per mille (somma di 2,5 e 0,8). Il massimo del massimo. Con tutta evidenza, una scelta obbligata di quei sindaci per preservare almeno parte del gettito che l'Imu assicurava loro con un'aliquota dal 4 per mille in su. Anche Roma e Milano non sono da meno, con la Tasi al 2,5 per mille. Il punto è che la nuova tassa sul mattone si distribuisce in modo diverso dalla vecchia. Se la torta è la stessa (il gettito), ora versano di più gli immobili con rendite catastali medio-basse, le famiglie con figli, le città che prima avevano un'Imu bassa. 

Fonte: http://www.repubblica.it/economia/2014/09/09/news/tasi_ecco_i_costi_per_7_famiglie_su_10_pi_cara_dell_imu-95317371/?ref=HRER2-1

Efficienza energetica degli edifici: Aicarr propone un Testo Unico

Il quadro legislativo nazionale e' talmente complesso da comportare un problema serio agli operatori del settore, dai progettisti ai certificatori.
Il quadro legislativo nazionale in tema diefficienza energetica degli edifici è talmente complesso da comportare un problema serio agli operatori del settore, dai progettisti aicertificatori, ma anche ai produttori e agli installatori. Abbiamo considerato nella maniera più involuta le Direttive europee in tema di efficienza energetica e fonti rinnovabili: emanate una dopo l’altra e spesso di difficile interpretazione, sono caratterizzate da recepimenti in Italia tardivi, tautologici, contraddittori e a volte inutili.
L’esempio della legislazione che ha riguardato lacertificazione energetica è emblematico: il processo di recepimento è stato completato dopo ben 12 anni dalla pubblicazione della DirettivaEpbd - Energy performance building directive.
La questione normativa non è da meno. Il mandato 343 assegnava al Cen (Comitato europeo di normazione) il compito di definire norme tecnichea supporto della direttiva Epbd, tali norme sono uscite in ritardo rispetto ai tempi previsti per il recepimento della Direttiva stessa, ma hanno dovuto comunque essere interpretate nella loro trasposizione a livello nazionale: l’intenso lavoro delComitato termotecnico italiano ha reso disponibile il pacchetto Uni-Ts 11300 in tempi brevi, tali però da richiedere aggiornamenti successivi. Per non parlare poi della questione non ancora definita degli edifici a energia quasi zero che dovrebbero essere realizzati con le nuove regole a partire dal 2018.
Questo il quadro dipinto da Aicarr e dal quale nasce l’idea dell’associazione italiana condizionamento dell’aria, riscaldamento, refrigerazione: proporre ai propri soci e alla politica un Testo Unico sull’efficienza energetica negli edifici, con lo scopo di fare chiarezza, di semplificare e rendere più omogenea la regolamentazione legislativa dell’efficienza energetica del patrimonio edilizio nazionale. Con questa proposta, Aicarr si candida con più forza, e in modo più operativo, a supportare tecnicamente il mondo istituzionale. La semplicità legislativa permette alle istituzioni di esercitare in modo univoco e chiaro le attività di progetto, verifica e controllo, ma soprattutto restituisce agli utenti una maggiore certezza sulle prestazioni energetiche dichiarate di edifici e impianti. L’obiettivo del Testo Unico, oltre a fornire un contributo di semplificazione permette di garantire un accordo interpretativo, possiamo dire comparato, tra ciò che esiste ora e ciò che è in fase di completamento.

mercoledì 3 settembre 2014

Edilizia privata: cosa prevede il decreto Sblocca Italia?

Bonus fiscali e semplificazione delle procedure per incoraggiare i lavori di ristrutturazione. In arrivo il regolamento edilizio unico.
Il Consiglio dei ministri di venerdì 29 agosto ha approvato il decreto legge Sblocca Italia, contenente misure urgenti per l’apertura deicantieri, la realizzazione delle opere pubbliche, la digitalizzazione del Paese, la semplificazione burocratica, l’emergenza del dissesto idrogeologico e per la ripresa delle attività produttive.
Il decreto contiene anche 13 articoli sull'ediliziaprivata che puntano a incoraggiare i lavori diristrutturazione con sgravi fiscalibonus esemplificazione delle procedure. Al momento si tratta solo di proposte, visto che i tecnici del governo stanno lavorando con i ministeri dell'Economia e delle Infrastrutture per individuare le coperture necessarie.
Autorizzazione e Scia: il cittadino potrà farelavori in casa senza chiedere alcuna autorizzazione. Basterà una semplicecomunicazione al proprio Comune, la Scia,Segnalazione certificata di inizio attività. Ammessifrazionamento e accorpamento di unità abitative, escluse le opere che comportano aumento di volumi. Scompare il contributo ai Comuni che però, compenseranno con Imu, Tasi, Tari.
Regolamento edilizio unico: in arrivo un regolamento edilizio uguale per tutti gli 8mila Comuni italiani.
Acquisto e affitto a canone concordato: se un privato, una coop edilizia o una onlus acquistano un immobile nuovo o completamente ristrutturato in classeenergetica A o B e lo affittano a canone concordato - a chiunque fuorché parenti di primo grado -, ricevono uno sconto Irpef pari alla deduzione del 20% del prezzo di acquisto, massimo 300mila euro, spalmato in otto anni. Un risparmio insomma, di 7.500 euro all'anno, 60mila euro in totale.
Bonus per adeguamento sismico: dal 1° gennaio 2015 chi realizza un adeguamento sismico può detrarre tra il 50 e il 65 per cento della spesa fino a 60mila euro.
Bonus per risparmio energetico: il bonus per chi installa impianti che usano fonti energetiche rinnovabili dovrebbe coprire il 50% con un tetto di detrazione massima di 96mila euro. La possibilità di cumulare bonus energetico e bonus antisismico però, è ancora in attesa di definizione. Serve un decreto ministeriale attuativo da definire tra ministero dell'Economia, dell'Interno e Protezione Civile.
Bonus per lavori di ristrutturazione: il bonus del 50% sui lavori in ristrutturazione edilizia viene abbandonato alla sua naturale scadenza a fine 2014, con il passaggio automatico dello sgravio dal 50 al 40 per cento.
Cittadini spazzini: possono essere esonerati dal pagamento del "corrispondente tributo", ossia la Tari, quelle "comunità di cittadini, associazioni no proft e rappresentanze economiche" che presentano un progetto di riqualificazione che consiste nella "pulizia della stessa area, nella manutenzione e nell'abbellimento di aree verdi, piazze e strade anche mediante la collocazione di arredo urbano o la realizzazione di eventi".
Rottamazione e permuta: chi rottama una casa a bassa prestazione energetica riceve uno sconto sulle imposte immobiliari - imposta ipotecaria, di registro, catastale - dovute in misura fissa anziché percentuale (circa 600 euro).
Nel ‘pacchetto casa’ trovano posto anche interventi riferiti alla locazione di grandi contesti che consentirà maggiore libertà nella determinazione dei termini contrattuali. Avvicinando la legislazione italiana a quella europea, le parti potranno stabilire in autonomia la durata e i termini del rapporto, incentivando investimenti nel mercato italiano rispetto ai mercati esteri e eliminando un freno allo sviluppo del mercato dellelocazioni commerciali e degli immobili a uso turistico.
Per il rilancio del settore immobiliare, il decreto prevede modifiche al regime delle Siiq (Società di investimento immobiliare quotate) per superare le rigidità normative che ne hanno frenato lo sviluppo. In particolare, si ridefiniscono i requisiti partecipativi dei soci delle Siiq e si rende più flessibile la gestione degli investimenti. Inoltre la normativa fiscale viene uniformata a quella dei fondi immobiliari rendendo così neutra l’opzione tra i due strumenti.

venerdì 28 febbraio 2014

La riforma del catasto nella delega fiscale approvata alla Camera

Tra le novita', la determinazione del valore patrimoniale utilizzando il metro quadrato come unita' di consistenza in luogo del numero dei vani.
L'Assemblea della Camera ha approvato in via definitiva la proposta di legge delega in materia fiscale, risultante dall'approvazione in un testo unificato da parte della Camera e quindi modificata dal Senato. Il testo in esame si compone di 16 articoli che riguardano, tra i vari argomenti, anche la revisione del catasto dei fabbricati.
“Attraverso la riforma del catasto degli immobili(articolo 2) si intende correggere lesperequazioni delle attuali rendite, accentuate a seguito dell'introduzione di un nuovo moltiplicatore per il calcolo dell'imposta municipale sperimentale (Imu) – si legge nel testo –“. Tra i principi e criteri per la determinazione del valore catastale la delega indica, in particolare, la definizione degli ambiti territoriali del mercato, nonché la determinazione del valore patrimoniale utilizzando il metro quadrato come unità di consistenza al posto del numero dei vani.
“È assicurato il coinvolgimento dei comuni nel processo di revisione delle rendite – continua il testo della delega - anche al fine di assoggettare a tassazione gli immobili ancora non censiti. La riforma deve avvenire a invarianza di gettito, tenendo conto delle condizioni socio economiche e dell’ampiezza e composizione del nucleo familiare, così come riflesse nell’Isee, da rilevare anche attraverso le informazioni fornite dal contribuente, per il quale sono previste particolari misure di tutela anticipata in relazione all’attribuzione delle nuove rendite, anche nella forma dell’autotutela amministrativa. È previsto un meccanismo dimonitoraggio da parte del Parlamento del processo di revisione delle rendite.
Nel corso dell'esame al Senato è stata riformulata la previsione di un regime fiscale agevolato per la messa in sicurezza degli immobili, nel senso di prevedere unregime agevolato per la realizzazione di opere di adeguamento degli immobili alla normativa in materia di sicurezza e di riqualificazione energetica e architettonica.
Contestualmente devono essere aggiornati i trasferimenti perequativi ai comuni.Sono ridefinite le competenze delle commissioni censuarie, in particolare attribuendo loro il compito di validare le funzioni statistiche - che sanno pubblicate al fine di garantire la trasparenza del processo estimativo -, utilizzate per determinare i valori patrimoniali e le rendite, nonché introducendo procedure deflattive del contenzioso.
A garanzia dei saldi di bilancio, dalla riforma non devono derivare nuovi o maggiori oneri: conseguentemente dovranno essere utilizzate prioritariamente le strutture e le professionalità già esistenti nell’ambito delle amministrazioni pubbliche. Al riguardo, la legge di stabilità 2014 (articolo 1, comma 286) autorizza la spesa di 5 milioni per il 2014 e di 40 milioni per ciascuno degli anni dal 2015 al 2019 al fine di consentire la realizzazione della riforma del catasto.

lunedì 24 febbraio 2014

Imu e Tasi: 'patrimoniale straordinaria' per gli italiani

Il passaggio dall'Ici all'Imu ha gravato per 355 miliardi di euro. La Tasi e' pari al 25% del Pil.
Il passaggio dall’Ici all’Imu – con il contestuale aumento dei moltiplicatori catastali – ha generato a carico di famiglie e imprese l’effetto di unapatrimoniale straordinaria di 355 miliardi di euro, causando una massiccia caduta, oltre che del numero di compravendite, anche dei valori degli immobili. E con l’introduzione della Tasi, a partire da quest’anno, sugli italiani graverà una patrimoniale pari al 25% del Pil.
Sono questi i principali dati che emergono da uno studio presentato oggi dalla Confedilizia nel corso di una conferenza stampa alla quale ha partecipato, con il presidente Corrado Sforza Fogliani, il prof.Francesco Forte, emerito di Scienza delle finanze, autore della ricerca.
Lo studio dimostra anche come in connessione alla caduta del mercato immobiliare si sia verificato un grave effetto recessivo e una massiccia perdita di occupazione. Gli investimenti si sono ridotti di 14 miliardi, quasi un punto di Pil, e, essendo molto alto il loro effetto di moltiplicatore della domanda, si può dire che ciò ha fatto perdere 1 punto e mezzo di Pil in un biennio, mentre la caduta di 400mila addetti nell’occupazione diretta e indotta ha generato una disoccupazione del 50% di quella totale del medesimo periodo.
Le conclusioni della ricerca sono amare. La crisi in Europa che ha generato caduta del Pil, disoccupazione, deficit di bilancio, crisi debitorie private e pubbliche e gravosi processi di aggiustamento, che ora rendono difficile la ripresa, è stata innescata dallo scoppio della bolla finanziaria che aveva provocato negli Usa un artificioso gonfiamento del settore immobiliare e dei titoli connessi e si è propagata con analoghe crisi in Irlanda, Regno Unito, Spagna, Portogallo, Grecia. L’Italia ne aveva subìto il contraccolpo ma sino al 2011 aveva avuto una tenuta dell’occupazione e del Pil superiore alla media del Sud dell’Europa dovuta al fatto che non aveva avuto la crisi del settore immobiliare.
Le banche italiane avevano molto debito pubblico, ma non avevano sofferenze nel credito edilizio, con le famiglie e il patrimonio immobiliare privato che garantivano l’economia pubblica. Con l‘Imu e ora con la Tasi, il Governo – anche per via della pressione dei Comuni – ha creato la crisi da cui l’economia di mercato era scampata.

lunedì 27 gennaio 2014

Mini Imu per 9 milioni di contribuenti, gettito previsto di 400 milioni

Reggio Emilia, Ravenna e Roma sono le provincie con il piu' alto numero di contribuenti chiamati al pagamento.
I termini per il pagamento della mini Imu sono scaduti venerdì scorso e la Cgia ricorda che sono stati chiamati a versare l’imposta oltre 9 milioni di proprietari di prima casa. In termini relativi, la provincia che presenta la quota più elevata èReggio Emilia, con 185.095 contribuenti tenuti al versamento, il 98,3% del totale dei proprietari di prima abitazione presenti nella provincia.
Segue Ravenna, dove i 143.530 proprietari interessati dalla scadenza, costituiscono il 92,7% del totale. Sul terzo gradino del podio troviamoRoma (87,6%), provincia che fa registrare in termini assoluti il maggior numero di proprietari tenuti a pagare la mini Imu (1.322.286).
In nessun Comune delle provincie di Aosta, Bolzano, Trieste e Ogliastra si pagherà l’imposta. Infatti, nessun sindaco di queste quattro realtà territoriali ha elevato l’aliquota base sulle prime case.
“Secondo i dati presentati nei giorni scorsi dal ministero dell’Economia – segnala il segretario della Cgia, Giuseppe Bortolussi – il gettito della mini-Imu dovrebbe portare nelle casse dei Comuni interessati circa 400 milioni di euro. Nella maggior parte dei casi gli importi per singolo contribuente saranno relativamente contenuti; tuttavia il caosche è esploso in queste ultime settimane ha disorientato i cittadini, aumentando ulteriormente l’insofferenza verso il fisco e verso la politicache ha gestito in maniera molto approssimativa tutta la vicenda“.

giovedì 23 gennaio 2014

L'edilizia residenziale crolla, -37,2% nel primo semestre 2013

L'Istat rileva anche la consistente diminuzione dell'edilizia non residenziale, -31,6%.
Nel primo semestre del 2013 l’edilizia residenziale presenta una rilevante flessione rispetto allo stesso periodo del 2012: -37,2% le abitazioni e -35,5% la superficie utile abitabile.Anche l’edilizia non residenziale ha una consistente diminuzione con quasi un terzo di superficie in meno rispetto al primo semestre del 2012 (-31,6%).
Il numero di abitazioni dei nuovi fabbricati residenziali risulta in forte calo, presentando, nel primo trimestre, una variazione tendenziale del-38,2% e nel secondo del -36,2%. Significative sono anche le diminuzioni della superficie utile nel confronto con gli analoghi trimestri del precedente anno: -36,6% per il primo trimestre 2013 e -34,3%per il secondo.
Nel primo trimestre del 2013, l’edilizia non residenziale presenta una superficie in netta contrazione rispetto allo stesso periodo del 2012 (-37,3%). Meno accentuata è la flessione nel secondo trimestre 2013, con un calo della superficie non residenziale pari al 25,6% rispetto allo stesso periodo del 2012.
Il numero di abitazioni dei nuovi fabbricati residenziali scende, nel primo e nel secondo trimestre 2013, sotto la soglia delle 15.000 unità per trimestre. Con 14.043 abitazioni nel primo trimestre 2013 e 14.359 abitazioni del secondo, sono raggiunti i nuovi livelli minimi della serie storica. Analoghe considerazioni valgono per la superficie utile abitabile che presenta, nel primo trimestre 2013, un nuovo minimo della serie, pari a 1.171.090 mq e un secondo trimestre 2013 di poco superiore al precedente trimestre, con 1.191.597 mq.
La superficie della nuova edilizia non residenziale presenta un netto calo, nel primo trimestre del 2013, segnando il minimo dal 2005 pari a 1.998.189 mq; mentre nel secondo trimestre il valore recupera parzialmente con 2.258.094 mq.

Scadenza rata mini-IMU

Buongiorno,
ricordiamo che domani 24 gennaio è l'ultimo giorno utile per pagare la rata mini-IMU.

La mini-IMU deve essere versata dai cittadini residenti in quei comuni dove l'aliquota IMU per l'anno 2013 è stata deliberata superiore alla base dello 0,4%.

Va versato il 40% della differenza tra l'imposta deliberata e l'imposta di base.

E' possibile pagarla anche dopo la scadenza del 24 gennaio, facendo però un ravvedimento operoso.

Geometra Luca Tridente